Dialogo interreligioso a Taranto


 
“Nuova libertà, nuova uguaglianza, nuova fraternità per un nuovo umanesimo”

Sabato 7 febbraio 2015 alle ore 19.00 nel salone della parrocchia San Massimiliano Kolbe (nel quartiere Paolo VI di Taranto) si svolge un incontro all’insegna del dialogo interreligioso.

Presenti esponenti delle Chiese cattolica, evengelica valdese, di Gesù Cristo e dei Santi degli ultimi giorni, dell’Islam, del Buddismo.

Anche a Taranto, così come nel resto d’Italia, si vive un momento di riflessione sul tema della pace tra i popoli.

L’invito della ‘Tavola della Pace” vuole rinnovare  l’impegno dire no al terrorismo, alla guerra e alla violenza, all’insegna del motto “Liberté, Egalité, Fraternité".

Reinventiamo la libertà, l’uguaglianza, la fraternità. L’invito proposto dalla Famiglia francescana, è stato raccolto, sul nostro territorio, con il placet della diocesi cattolica ionica,

è  stato organizzato insieme a Chiesa valdese, Chiesa di Gesù Cristo e dei Santi degli ultimi giorni, Comunità islamica e Centro di cultura buddhista.

Sabato 7 febbraio 2015, a partire dalle 19.00, nel salone della parrocchia “San Massimiliano Kolbe” (piazza San Massimiliano Kolbe al quartiere Paolo VI) esponenti di Credi diversi dialogano insieme, in un incontro dal titolo “Nuova libertà, nuova uguaglianza, nuova fraternità, per un nuovo umanesimo”.

A confrontarsi sono:
Fra Francesco Monticchio (Chiesa cattolica, frate cappuccino della Famiglia francescana di Taranto)

Il Predicatore Maurizio Sarti (Chiesa Evangelica Valdese di Taranto)

Il Vescovo Angelo Loberto (Chiesa di Gesù Cristo e dei Santi degli ultimi giorni di Taranto)

Il Fratello musulmano Momar Gningue (Comunità islamica di Sava): via telefono

Guglielmo Colombi (presidente del Centro di cultura buddhista “Saraswati” di Taranto)

Don Emiliano, dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso

Modera il dibattito la giornalista Marina Luzzi (Avvenire, Sir, Nuovo Dialogo)

La tragedia di Parigi ha scosso l’Europa, ma il terrorismo è purtroppo un dramma mondiale, che ogni giorno fa strage di vite umane.

Riflettere insieme e costruire ponti di pace e nuovi progetti di fraternità é il primo passo per opporci ad una strategia del terrore che mira a metterci uno contro l’altro.

Diciamo insieme di no, anche a Taranto.


Marina Luzzi